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Verso il Dpcm del 15 ottobre: nuova stretta sui matrimoni
di Giulia Sonnino
"È essenziale evitare eventi ed iniziative a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati”: è questa l’indicazione arrivata al Governo dagli esperti dell’Istituito superiore di sanità. E così in questi giorni gli sforzi dell’esecutivo, guidato dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, sembrano concentrarsi sul divieto di assembramento. Dopo gli episodi delle nozze celebrate a Corleone, Grottaglie, Prato e a Mirandola, che hanno creato il panico tra gli ospiti, per la positività di alcuni partecipanti al ricevimento, e da ultimo il focolaio scoppiatoieri in provincia di Napoli dopo una festa di matrimonio con 200 ospiti a Monte di Procida, si è tornato a discutere seriamente sull’opportunità di porre limiti più severi alle cerimonie.
Da quanto si apprende, nel Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà il prossimo 15 ottobre, le cerimonie saranno consentite soltanto con un numero minimo di invitati, che sarà individuato nelle prossime ore (si vocifera 20). Una linea dura, che sembra voler seguire quella espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha ricordato che mantenere aperte le scuole, gli uffici, le aziende e altri luoghi pubblici, significa una maggiore “responsabilità e collaborazione” da parte di tutti. Insomma l’unico modo per non fermare la macchina produttiva sembrerebbe quello di limitare le aggregazioni.
C’è però chi, e a ragion veduta, denuncia il mancato coinvolgimento dei rappresentanti del settore, che da mesi rispettano i rigidi protocolli e chiedono di avere un ristoro per le ingenti perdite subite. È il caso di Serena Ranieri, presidente di FEDERMEP, Federazione matrimoni ed eventi privati: “Il nostro è un settore che conta 50mila tra imprese e partite iva e 300mila dipendenti tra impiegati stabili e stagionali ed è uno dei più colpiti dalla pandemia con migliaia di eventi rinviati a data da destinarsi. Eppure nessuna misura ad hoc è stata varata e tante aziende, dai catering ai wedding planner, dai fotografi ai musicisti, dai fioristi a chi confeziona abita da cerimonia, non riescono più a stare in piedi”.
Il nuovo giro di vite sui matrimoni, al vaglio del Governo proprio in questi giorni, sembra infatti costringere tutta l’industria del Wedding a un nuovo stop. Ma se “reagire subito” per bloccare i contagi sembra essere un dovere civico e morale al quale tutti dobbiamo sottostare, in una situazione di emergenza come quella attuale, appare ancora più evidente l’importanza che assumono i veri professionisti, quelli con la P maiuscola.
Roma, 16/20 Novembre 2020